Ecco l’intervista integrale rilasciata da Lorenzo Burzigotti, ex di turno, al nostro collega ed amico Luca Guerra, di Barlettalife.it.
Lo avevamo lasciato come appare in foto, a festeggiare la salvezza di Andria in un 2 giugno caldo per il clima e per i cuori battenti per il Barletta Calcio: lo ritroviamo nella penultima domenica di dicembre, nell’ultimo turno dell’anno solare 2013, con un altro biancorosso, quello del Grosseto, addosso. Parliamo di Lorenzo Burzigotti, 20 presenze e 3 reti all’ombra di Eraclio nella scorsa stagione, un’estate trascorsa a un passo dal ritorno e infine l’approdo in Maremma, dove oggi è leader difensivo del team di Cuccureddu. Il poderoso difensore centrale nato a Sansepolcro 26 anni fa (alto 193 cm per 85 kg) si è raccontato ai nostri microfoni alla vigilia della partita, tra ricordi in salsa barlettana (il termine “chiangiuta” gli è rimasto nel cuore, per dirne uno) e uno sguardo alla sfida dello “Zecchini”, in cui domani reciterà il ruolo di grande ex.
Lorenzo, domenica incontrerai maglie che ti sono note: che sensazioni provi?
«Sicuramente sarà un’emozione diversa dalle altre domeniche, incontro tanti miei compagni e soprattutto amici. Abbiamo creato davvero un bel gruppo lo scorso anno, penso a Camilleri, Di Bella, Pippa, Romeo, Liverani, Allegretti e altri. Li sento con piacere e molto spesso, di Barletta ho uno splendido ricordo come città e piazza calcistica».
Facciamo un passo indietro a quest’estate: sei stato vicinissimo al ritorno a Barletta in estate, cosa non ha funzionato nella trattativa?
«Io volevo tornare a Barletta, ho sentito spesso mister, direttore e preparatore: siamo stati in trattativa fino alla fine, ma non abbiamo trovato un’intesa sul piano economico. Mi è stata fatta un’offerta non fattibile e di questo ne sono dispiaciuto: sarei rimasto volentieri a Barletta. Da parte mia c’era disponibilità ad abbassare il mio contratto, ma entro certi limiti».
Parliamo del Grosseto: una falsa partenza, tre allenatori cambiati e ora un motore che riprende a ingranare. Potete raggiungere i playoff?
«Io sono arrivato dopo il 2-5 dell’esordio al Pontedera, abbiamo voluto un po’ di tempo per assestarci ma ora abbiamo trovato una nostra quadratura. Siamo convinti di poter arrivare in alto, abbiamo una squadra allestita per i playoff».
A Grosseto sei tornato leader di una linea arretrata.
«Ne sono molto contento, mi sento un calciatore importante qui a Grosseto e mi fa piacere far parte di questa rosa>>.
Fino a qualche giorno fa avevi come compagno di squadra un barlettano “doc” come Gennaro Delvecchio: che rapporto hai avuto con lui?
«Ottimo, dal primo giorno. Lui mi ha preso in simpatia perché facevo parte del Barletta che ha conquistato la salvezza contro l’Andria: abbiamo avuto sempre un ottimo rapporto, mi spiace tanto che lui sia andato via, è un calciatore validissimo con una grande carriera alle spalle nonché un grande uomo. So che voleva tornare vicino casa».
Che impressione ti fa sentire dell’ambiente che si è creato a Barletta?
«Mi dispiace per i miei ex-compagni, poi mi sento spesso con Vaccarecci che è di Sansepolcro come me oltre che con i ragazzi della vecchia guardia: ho sentito che stanno puntando molto sui giovani, ma credo anche che assenze come quelle di Allegretti e La Mantia stiano pesando molto nell’economia del gioco di mister Orlandi».
Che tipo di avversario ti aspetti allo “Zecchini”?
«Aggressivo e sicuramente pronto a colpire in ripartenza: so che sanno difendersi bene, anche se quest’anno hanno incassato qualche gol in più rispetto alla scorsa stagione. Noi dovremo cercare di essere concreti e dovremo vincere in qualsiasi modo per proseguire il nostro buon momento».
Il tuo saluto alla piazza di Barletta.
«Da parte mia ho un ricordo meraviglioso di Barletta, ci tengo a salutare un pubblico splendido e una città che porterò sempre nel cuore. Buon Natale con qualche giorno di anticipo a tutti i barlettani».