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Calcio

Amarcord biancorosso: sguardo sulla tifoseria

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Il nostro viaggio nel passato unionista prosegue, dopo aver dato uno sguardo dietro le quinte, questa settimana rendendo omaggio ad alcuni tifosi della squadra biancorossa.

L’occasione viene dalla recente scomparsa di un amico come Graziano Galletti, ma sono davvero molti i supporters che seguono il Grosseto da una nuvola: in una storia ultracentenaria è purtroppo normale e fisiologico che si avvicendino figure storiche sugli spalti esattamente come in campo. Anche questa è storia unionista ed è doveroso rendere loro il meritato tributo.

Chi ha qualche anno sulle spalle ricorderà senza dubbio il “Mago della Maremma”, Alfio Aprili detto “Pascia” (Ma guai a chiamarcelo! Non voleva!), vero e proprio capo-popolo e ultrà ante-litteram sempre presente per decenni alle partite del Grosseto.
Non mancava mai con la sua voce ad incitare i “suoi” ragazzi, così come non mancava mai il supporto di Renzo Bellini che un anno venne persino ritratto nella foto ufficiale della squadra. Omaggio giusto e sacrosanto per chi del biancorosso ne ha fatto una ragione di vita. Indimenticabile Renzo, altro amico di Mille carovane biancorosse.

Già…la carovana biancorossa! Che bella iniziativa! Le sfide più importanti erano precedute da un corteo di macchine addobbate con le bandiere che scorrazzavano in giro per la città per richiamare la popolazione allo stadio. Era un bello show e da qualche anno questo spettacolo manca. Sarebbe davvero bello riproporlo: è un modo piacevole e coreografico di coinvolgere la cittadinanza che spesso lamenta di sentire come poco suo il caro vecchio Grifone unionista.

Parlare di carovana biancorossa porta, inevitabilmente, a parlare di Due club storici di tifosi come l’Anno Zero ed il Monterosa: erano gli anni di Mario Ferri quando i tifosi unirono le forze, ma la storia di questi sodalizi è proseguita anche nei decenni a seguire. Poi vennero i Fedelissimi, naturale evoluzione di queste realtà, ed il loro striscione per anni ha campeggiato allo stadio.

E’ di quel periodo anche la nascita della consuetudine del “muretto”, ovvero la consolidata abitudine di un gruppo di tifosi di scambiarsi animati e biancorossi pareri a sedere sul muretto prospiciente lo stadio. Dapprima questi tifosi si collocavano davanti all’uscita degli spogliatoi, poi quella zona divenne off-limits ed i supporters si spostarono a sedere sulla recinzione della piscina. Stesso calore, stessi discorsi da bar, stesse disquisizioni tecniche. Cambiano i nomi dei calciatori, passano gli anni, ma la voglia di sentirsi commissari tecnici rimane perfettamente identica.

Quanti pomeriggi passati con Canzio Carapelli, Giorgio Chechi, Cesare Tronchi, “Tista”, Alvaro Mosconi, Fausto Perfetti e tutti gli altri! Non c’erano distinzioni d’età tra giovani ed anziani, il collante era la fede biancorossa. Il settore più caldo a quel tempo era la gradinata, la curva era ancora sterrata e soltanto negli anni Novanta sarebbe nato il mito della “Nord”. Che ricordi!

Quante amicizie sono nate perdendo la voce in quello stadio sempre più confortevole e sempre più vuoto!

Francesca e Viviana sono ancora un ricordo che devasta dopo 19 anni, ma non sono le uniche di cui si sente la mancanza in maniera lancinante. Basti pensare a Domenico Innocenti, storico edicolante e tifosissimo unionista, o a Carlino Nardi, ma anche a Rubens Cacitti e a Gianni Falciani che se ne andarono in una tremenda fine di Giugno del 2008 a pochissima distanza l’uno dall’altro.

Sarebbe giusto, ed è un invito che facciamo a tutti i sostenitori unionisti, ricordare di tanto in tanto queste (E tutte le altre) figure storiche alle nuove generazioni: senza memoria non si ha futuro, anche nello sport, persino in un contesto come quello di una tifoseria calcistica.

Ben vengano, allora, iniziative come quella dei tifosi del Grosseto Baseball che apporranno Sabato 13 Settembre una targa in memoria del semaio Orazio Leoni in tribuna allo Jannella: anche questa è memoria cittadina, anche questa è storia, anche questa è una maniera per rendere eterno chi è già indimenticabile.

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Vorrei ricordare il nostro Riccardo Lotto alias Cubano scomparso a maggio.

Un ricordo anche per il “cubano “alias “maremmano doc “alias Riccardo Lotto sempre presente allo stadio e fuori casa che ci ha lasciato pochi mesi fa.

come gia’ ti avevo accennato giulio via facebook, hai perfettamente riproposto un pezzo di noi amanti ed appassionati del grifone, che purtroppo non c’e’ piu’.
come dimenticare quei personaggi che, a modo loro, hanno ravvivato le nostre giornate al campino o semplicemente al bar; e quanti aneddoti verrebbe da dire!!
sicuramente coloro cvhe hai menzionato saranno sempre ricordati, in un modo o nell’altro.
Ma la frase giusta e piu’ che mai appropriata e’ sicuramente il ricordo di VIVIANA E FRANCESCA che noi ricorderemo sempre ed onoreremo la loro memoria ogni volta le circostanze lo consentiranno

Caro Mazzolatore,abbiamo ricordato Marcello Santucci in contemporanea!
Pubblicati nello stesso momento.
Forza Grifone!

Marcello Santucci

GUALTIERO alias Settembre nero

Vi siete dimenticati del mitico Marcello Santucci, e vorrei ricordare l’amico Renzo Bardi che purtroppo se n’è andato troppo presto

Sonnacchiosa e’ l’aggettivo adatto alla mentalità’ dei cittadini grossetani.
Hanno sempre bisogno di stimoli esaltanti.Bene avete fatto a ricordare l’affetto e l’attaccamento ai colori biancorossi da parte di così tanti ex tifosi.Mi auguro che una serie di risultati positivi riescano a rivitalizzare la sportività’ della ns. citta’.Noi che siamo sempre su gli spalti facciamoci carico di far rinascere l’entusiasmo anche attraverso il passaparola.
Forza e sempre Ale’,ale’Grifone!!!!!!!!!!!

Bella iniziativa! permettetemi di ricordarvi Carlo Quinati, grande tifoso del Grosseto, presente sempre in casa e in trasferta.
Me lo ricordo in particolare in una trasferta vittoriosa a Querceta e in un’altra molto infuocata a venturina, dove si fece valere anche facendo girare le mani.
Averne avuti di tifosi come Carlo.

Dato che é nostalgia e ricordo, permettimi il ricordo di Nando Ferri, cugino del grande Presidente, tifosissimo e sempre presente allo stadio, fino alle soglie della B, quando il ‘nemico’ dei nostri giorni se lo portó via e quindi del dottor Ghini, sempre nella ex piccola tribuna d’onore, prima dei restauri, di Aldo Storcé, poi trasferitosi per lavoro, ma fedelissimo fino agli anni ’70, presente spesso anche in trasferta ( il 3 a 3 di Lucca dell’allora Manservisi, lo 0a0 di Prato e Cecina, il 2a0 con la Tevere Roma al Tre Fontane).. Il Picchiotti..e poi la memoria non mi aiuta, ma tante belle figure di un calcio grossetano bello e da ricordare. Grazie per l’occasione.

grazie Doc55 per aver ricordato mio zio (Dott. Ghini). Devo a lui il mio amore per il grifone.

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