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Calcio

Lettera aperta al presidente biancorosso Simone Ceri

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Caro Simone,

l’uso confidenziale potrebbe essere inusuale fra un giornalista ed un presidente di una società di calcio, ma la nostra amicizia ce lo può permettere. Apprendo con rammarico della tua clamorosa decisione di rinunciare alla carica di residente dell’ Us Grosseto e mi permetto di esprimerti la mia solidarietà per la tua sofferta decisione. Ti sei assunto la piena responsabilità di quanto avvenuto nell’ormai trascorsa stagione calcistica e ti dico di non essere del tutto d’accordo su questa tua affermazione. Puoi avere avuto delle colpe, come tutti i presidenti hanno nella gestione di una società di calcio, ma devi convenire con me che se tutto non è andato a dovere le cause sono molteplici. La esagerata professionalità in un campionato dilettanti di Eccellenza, l’assenza di un vero preparatore atletico, di un direttore sportivo, ecc. ecc. Alcuni giocatori importanti, poi, non hanno capito la tua mentalità vincente e si sono forse adagiati e crogiolati un po’ troppo non entrando in pieno nella “categoria” di una Eccellenza nella quale, come tu hai sempre sostenuto, si deve “brucare l’erba” e sporcarsi la maglia per un risultato degno della categoria. Sai bene che ho seguito come giornalista il Roselle in Promozione e in Eccellenza e che quella esperienza positiva (in Terza, Seconda e Prima Categoria, Promozione ed Eccellenza) ha dimostrato che quando tutto il meccanismo gira a dovere (dirigenti, allenatori e giocatori) i risultati vengono con grandi soddisfazioni per tutti. Tutto questo ti deve far riflettere molto attentamente su qualche errore ingenuamente commesso. Non puoi però addossarti tutte le colpe e dovresti molto ponderatamente valutare che rinunciare alla presidenza risolverà ben poco, ma rimediare a qualche affrettata decisione potrà servire a migliorare per il futuro. Sono certo che ci ripenserai perché, anche se “sanguigno”, sei un uomo di sport nonché un grande intenditore di calcio. Dunque, non puoi abbandonare la nave alla prima difficoltà anche perché i tifosi, i tuoi amici della curva e gli sportivi tutti, sono con te.

Con grande affetto, un abbraccio.

Pino Pisicchio

Giornalista pubblicista dal 1995. Segue il calcio dilettantistico maremmano dal 1986, già addetto stampa della ex Polisportiva Alberese. Ha collaborato con Il Tirreno, La Nazione, Il Corriere di Maremma, Radio Grifo, Teletirreno, Telemaremma e Tv9.

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Scusate la domanda, da appassionato del Grosseto (ma forse non abbastanza per conoscere tutte le dinamiche interne): ho sentito parlare di “assenza di un preparatore atletico”, chi curava quindi la parte atletica e tutto quello che ne consegue? Direttamente il mister?

Gli staff di Consonni e di Danesi hanno lavorato (per scelta) senza un preparatore atletico di ruolo.
A dire la verità, però, anche l’ex-mister del Roselle, De Masi, lo scorso anno ha lavorato senza preparatore atletico, supportato solo dal suo vice e dal preparatore dei portieri.
In ogni caso, una società ben strutturata come l’Us Grosseto, non può, a mio giudizio, rinunciare a figure come quella del preparatore atletico, del ds e del dg.
Ognuna di queste, per motivi diversi, è importante.

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