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Calcio

Editoriale – Grosseto così non va, contro il Siena una sfida che va oltre il derby

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Grosseto – Con la vittoria della Viterbese il Grosseto è desolatamente in ultima posizione proprio con il club laziale.
La sconfitta patita ieri al “Carlo Zecchini” contro l’Aquila Montevarchi fa davvero male, dopo un primo tempo dove da salvare c’è ben poco e con una ripresa dove almeno un minimo di reazione c’è stata.
Una squadra che onestamente fa fatica ad essere competitiva in un girone molto duro e tosto come quello che è chiamato ad affrontare il Grifone.
Neanche Lamberto Magrini, che le sta provando tutte tra moduli e cambio di giocatori, riesce a dare la giusta sterzata ad un gruppo forse troppo giovane che patisce sotto l’aspetto mentale la situazione.

Un’altra settimana e poi sarà tempo di stilare un vero e proprio primo bilancio. Sette giorni di speranza che il derby a Siena possa dare le giuste motivazioni, ma soprattutto la scossa a tutto l’ambiente.
Certe caratteristiche o ce le hai o è difficile trovarle nascoste. Questa rosa non combatte con il coltello tra i denti, con quella voglia e con quell’ardore di quella passata dove a volte la voglia di crederci e di sorprendere andava sopra tutto e tutti.

Tecnicamente un gruppo inferiore e che ci pare “acerbo” a livello di maturità a quello della passata stagione e in questa ottica purtroppo le decisioni di Galligani e di Sicurella di scegliere altre strade hanno influito in maniera netta.
Erano loro che con le loro giocate ed i loro strappi cambiavano ritmo ad un Grosseto che ad oggi va sempre al solito passo, con un centrocampo che non verticalizza mai e con una difesa, non protetta, che fa fatica a “pararle” tutte.
Unica nota positiva la rete di Moscati, la prima in campionato, che speriamo possa essere il segnale di speranza che tutti i tifosi si attendono dalla squadra in vista del match contro il Siena.
La squadra come sempre sarà sostenuta dal suo popolo che comincia a chiedere il conto di un inizio di stagione certamente non positivo.
Tutti sono consci di quanto di grande ha fatto la famiglia Ceri e una retrocessione non scalfirebbe il miracolo compiuto.
Adesso, però, si deve continuare a lottare fin da domenica, poi sarà tempo di tracciare un primo bilancio per tutti, dai giocatori, al direttore sportivo finendo all’allenatore.

Giornalista pubblicista dal 2010, è uno degli editori/fondatori della testata giornalistica on-line Grossetosport, all'interno della quale ricopre il ruolo di direttore responsabile. E' altresì il responsabile dei campionati di Promozione e Seconda Categoria, nonché un esperto di calciomercato.

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Premessa, forse superflua: niente e nessuno può sminuire i meriti di chi ha preso il Grosseto quando in pratica stava sparendo e in pochissimi anni lo ha portato ai playoff di sei mesi fa (sembrano lontani non 6 mesi ma 6 secoli!); ciò detto però non si può pensare né tantomeno pretendere che un tifoso e più in generale ogni grossetano che abbia a cuore il nome e l’immagine della propria città resti indifferente di fronte a questo campionato-calvario in atto da tre mesi e che assista in silenzio a questo disastro. Personalmente provo un’immane delusione e un torale sconforto e ormai mi sto convincendo che la stagione sia compromessa, neanche tanto per la classifica in sé (che pure è spaventosa), quanto per l’assoluta inconsistenza tecnica e agonistica della squadra, che viene messa sotto sistematicamente da ogni tipo di avversario, compresi quelli come Pontedera e Montevarchi che in teoria dovevano essere alla portata, ma che – è evidente – non lo sono affatto. In altre parole l’attuale organico appare abissalmente inadeguato alla categoria e non saranno certo un paio di ragazzetti che forse a dicembre o gennaio arriveranno in prestito da squadre di categoria superiore che non li utilizzano, a cambiare un destino che appare segnato. D’altra parte in estate è stato fatto un mercato che definirei, più che sbagliato, suicida e non si può pensare che tra un mese arrivino chissà quali top players. Mi lascia peraltro quanto mai perplesso l’atteggiamento della società che non solo non ritiene opportuno né necessario fare qualcosa, ma non sente neanche il bisogno di dire qualcosa, quasi che serpeggiasse ormai una certa rassegnazione.

Ok cacciare Magrini, ma anche il ds è da cacciare…. altrimenti siamo punto e a capo. Entrambi sono i principali colpevoli per la situazione del Grosseto ed entrambi vanno mandati via quanto prima, perlomeno mettiamo le basi per una pronta risalita. Ghisolfi, Artioli, Marigosu, Dell’Agnello sono inadeguati al campionato che il Grosseto deve fare… se aspettiamo che la buttino dentro loro…..

Analizzando lo sviluppo del campionato come detto nelle mie analisi a questo punto ci sono due cose da fare che possono essere fatte contemporaneamente oppure a scelta l una delle due. Cioè esonerare l allenatore perché è la legge del calcio che lo dice e poi andare nel mercato degli svincolati che hanno esperienza sul mercato degli scontenti che non trovano spazio nelle altre compagini. Naturalmente è un discorso da sportivo che non sa la situazione economica societaria per cui per me è facile approdare a soluzioni. Poi c’è da fare un po di pulizia verso quei giovani che non danno garanzie è questo è normale per non avere troppi giocatori nell organico che porterebbe solo a confusione e spogliatoio spaccato. Infine cari miei come più volte detto la nostra piazza così volubile può solo accontentarsi di seguire una squadra e società che purtroppo può solo permettersi il lusso di partecipare al massimo nella serie C.

Per Galligani, giocatore decisivo della scorsa stagione con i suoi goal, i suoi assist e le sue giocate, si doveva fare qualcosa di più per trattenerlo.

Sicurella non sono d’accordo che sia voluto andare via lui, credo invece che sia stato mandato via dalla società, tanto è vero che è sceso di categoria per andare in Serie D.

Infine , c’è mistero fitto su Artioli , Ghisolfi e Marigosu, presentati e sbandierati come 3 prospetti top e mai visti in 15 partite o solo per manciate di minuti. Delle due l’una : o sono stati sopravvalutati da chi li ha presi, oppure non sono stati messi in condizione di esprimersi.

Resta sempre intaccato il rispetto per la Famiglia Ceri che sta salvando il Calcio a Grosseto!!

Veniamo al punto…direttore sportivo totalmente inadeguato, ha fatto credere di aver strappato giovani a squadre di serie a quando invece sono assolutamente mediocri!!!

direi di fare in bel distinguo: meriti della famiglia Ceri non si cancellano, hanno salvato il calcio a Grosseto nel 2017, hanno costruito il centro sportivo ed hanno riportato il Grifone in serie C.
Ma per obiettività va sottolineato che questa campagna acquisti è stata sbagliata, che la squadra è stata indebolita, se si vuole entrare nello specifico direi che per Galligani andava fatto il possibile e l’impossibile per trattenerlo, per quanto riguarda Sicurella se non sbaglio aveva ancora un anno di contratto.
Un eventuale retrocessione non cancella i meriti sopraccitati di Mario e Simone Ceri, ma di sicuro sarebbe una tremenda mazzata per tutto l’ambiente, per l’entusiasmo ricreato e per lo sviluppo del settore giovanile.
Le campagne acquisti si possono anche sbagliare, ci mancherebbe altro, ma visto l’andazzo era il caso di correre ai ripari ed ingaggiare un paio di calciatori svincolati, come hanno fatto le nostre concorrenti.
Il punto poi è un altro: se per disgrazia (spero ovviamente di no🤞🤞🤞) retrocedi, senza aver rinforzato la squadra dopo averla indebolita, la delusione sarà ancora maggiore, è vero che la squadra “deve tirare fuori le palle” etc. etc. ma se più di tanto non fanno la società deve correre ai ripari, se vogliamo raddrizzare questa stagione, sennò passiamo le settimane a farci i soliti discorsi, a girare sempre intorno al problema e a non guardare il reale problema: questa squadra ha bisogno URGENTE di rinforzi, anzi avrebbe dovuto già essere rinforzata, così rischi di arrivare a Gennaio con una classifica già compromessa.
Naturalmente spero di sbagliarmi, per il bene del Grosseto e di essere smentito già da Sabato nel derby con il Siena.

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