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Sagre Sì, Sagre No: continua il dibattito

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GROSSETO. Sagre si, sagre no. Ormai è da qualche anno che operatori economici del settore ristorazione e dirigenti di società stanno combattendo questa battaglia che è stata accentuata da una crisi che ha portato meno entrate per entrambi.

SAGRE SI. Le sagre rappresentano ora più che mai la prima fonte principale di ricavi da parte delle società dilettantistiche provinciali che per poter mantenere prima squadra, struttura societaria e settore giovanli vedono nell’evento del paese una vera e propria manna dal cielo.

Negli ultimi due anni le amministrazioni locali hanno cercato di ridurre i giorni a loro disposizione e quindi un piccolo passa avanti verso i ristoratori è stato fatto.

Cancellare le sagre significherebbe far chiudere quasi tutte le società dilettantistiche con un impatto sociale estremamente negativo per il ruolo che svolge soprattutto con i più piccoli che non potrebbero più svolgere la propria attività.

Un rischio che nessuno nelle amministrazioni locali si vuol prendere.

SAGRE NO. Dall’altra parte della barricata ci sono i ristoratori sempre più colpiti dalla crisi, dalla diminuìzione dei turisti e soprattutto dalle tasse che stanno togliendo loro sempre più liquidità.

Cosa chiedono? Una riduzione drastica del numero di sagre e dei giorni a loro disposizione. Accusano un diverso tipo di trattamento a livello di adempimenti fiscali che loro sono costretti invece a fare.

LA GIUSTA STRADA. La giusta strada è quella della mediazione e del buon senso. Partiamo da un presupposto la sagra deve essere dla festa del paese e sicuramente i clienti saranno persone  che hanno deciso di trascorrere una serata diversa con amici.

Insomma l’impressione è che comunque sia lo spazio, seppur si stia registrendo sempre più, ci sia per tutti.
Ricordo sempre la frase di un saggio presidente quale è Torello Minucci che disse “Quando c’è la sagra sono pieni anche i ristoranti di Magliano in Toscana”.
E’ inutile ogni anno fare articoli pro o contro, basterebbe solamente continuare nella strada di mediazione intrapresa per stare bene tutti.

Giornalista pubblicista dal 2010, è uno degli editori/fondatori della testata giornalistica on-line Grossetosport, all'interno della quale ricopre il ruolo di direttore responsabile. E' altresì il responsabile dei campionati di Promozione e Seconda Categoria, nonché un esperto di calciomercato.

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testo decreto legge 9 febbraio 2012 n 5
disposizioni in materia di semplificazioni
decreto monti convertita in legge
art 41 semplificazioni in materia di somministrazione temporanea
di alimenti e bevante
art 19 legge 7 1990n 241 comma 6
decreto legislativo 26 marzo 210 n 59

leggetevi le leggi prego non possono essere modificate

poche chiacchere capisco i ristoratori, ma le sagre è solo un’alibi.
attentenzione il lombardi ha detto cose sante,nel sociale si porterebbero un molte di cani sciolti senza punto di riferimento e sarebbe un gran casino,dopo si che ci sarebbe il copri fuoco confido nella saggezza del sindaco e assessore borghi per me l’unici attendibili auguri di buone ferie a tutti!

e’ fin dalla notte dei tempi che le sagre servono “non solo” alla squadra del paese … …senza dimenticare che il settore giovanile si paga da solo( avanza pure ) con la scuola calcio e con i vari kit e accessori

ora ci sara’ crisi e qualche giorno in meno di somministrazione .. ma fino a poco tempo fa i ricavi di alcune societa’ andavo bene per mantenere societa’ dall’eccellenza in poi …

nessuno fa niente per niente e quello che viene e’ ben accetto perche’ nessuno ci paga niente

Certo l’errore è stato iniziale,di chi ha concesso i primi permessi,provate ad aprire un ristorante e ad assumere delle persone,e guardate quanto tempo e quanti soldi impiegate,quindi un giorno uno si alza ed organizza una sagra così si auto finanzia,auguri… è chiaro che i ristoratori sono contrari loro quando aprono la mattina fra enel, e cose varie hanno già un debito e poi tutti i giorni sono sotto tiro da parte di ASL ed enti vari, con costi per la sicurezza e la formazione obbligatoria,e poi vedono le sale vuote e li alla sagra accanto il pienone.
Se le società che fanno pagare fior di quattrini per le scuole calcio non buttassero via i soldi per rincorrere gente che per giocare chiede la luna,ma facessero crescere i propri giovani la situazione sarebbe diversa, ci sono società che finita la scuola calcio e quindi finite le entrate, preferiscono disperdere i gruppi dei ragazzi che spendere due soldi per portarli avanti, si ma ora chiudono

avrà da pagare i debiti penso!!!!!!!!!!!!!

Guarda Batignano,sagra da 600-800 coperti a sera e societa’ con una sola squadra che non iscrive al campionato!! A cosa serve una sagra? Certo guadagnare soldi per un anno di lavoro ecc.. in 15 giorni piace a tutti..purtroppo questa e’ l’italia!

quando si troveranno centinaia di ragazzi per strada altro che sociale, basta con questa barzelletta,la gente non va nei ristoranti, e non ci andrà comunque nemmeno se chiudessero le sagre lo sanno pure loro la crisi è crisi confido nella sapienza dell’ assessore Borghi che sa cosa sia lo sport e quanto costa per mantenere settore giovanili luce acqua e tutto il resto del carlino,uomini che con il volontariato mettano firme in banca per mandare avanti il sociale rischiando di rimanere nella cacca, comunque attenzione e leggetevi bene il decreto monti e quello che dice nelle sagre prima di prendere decisioni saluto paolo borghi grande uomo di sport ciao

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